Cervinia anni 50'

Mio padre aveva afiittato una della piu' belle ville che c'erano negli anni 50' a Cervinia. Negli anni 50' Cervinia non era quella di adesso. Basta guardare una fotografia. Gli alberghi erano pochissimi forse 4 -5 le case anche.C'era solo il vecchio paese vicino alla Dora in basso e non c'era neppure la chiesa. C'era solo la piccola chiesina vicino a quella attuale.C'erano a quei tempi solo 4-5ville . Erano tutte ville molto grandi e si chiamavano come i proprietari . Villa Bacchini per esempio era quella dell'industriale della elettronica, villa Martini era quella ,di quello che faceva i vini, (martini e Rossi )Villa Carla era quella di un industriale del latte, ecc. La nostra si chiamava "Villa Vitale" , Era situata sopra l'hotel "Gallia "(anche lui dal nome del proprietario) , c'e' ancora adesso ristrutturata a condominio, e divisa in appartamenti.Era una villa a tre' piani fatta in pietra a vista nell'esterno con un ampio salone da basso con il camino , una saletta semicircolare la cucina, una piccola camera , e sopra c'erano 4 grandi camere da letto. All'ultimo piano nel sottotetto c'erano due camere da letto con il bagno. A quei tempi la nostra famiglia occupava tutta la villa . Oggi sarebbe impensabile pensare di affittare una villa cosi' potrebbe farlo forse solo un magnate del petrolio ....... Noi la tenemmo per circa 15 anni .Mio padre stava per comperarla ...peccato adesso sarei veramente ricco!!In quella villa passai forse gli anni piu' belli della mia vita. Ci andai quando avevo 6 anni e ci passai molte estati e molti inverni. Mio padre mi lasciava tutto l'anno. Avevo a disposizione due persone tutte per me': una cuoca, e una governante che si occupava di me'. Poi per le necessita' di spostamento avevo anche l'autista. Quello pero' non era mio personale anche se mi portava spesso ovunque avessi la necessita'. Era l'autista anche della ditta di mio padre. Si chiamava "Mario Gheller" e prima di diventare il mio autista era il guardiano invernale di un Hotel che apriva solo d'estate.Allora si chiamava "Cai" Mio padre aveva l'abitudine di chiamare tutti con dei "nomignoli" un po' scherzosi perche' era un uomo simpatico, e chiamava il "Gheller" con il nomignolo "Mister" non so' perche'. "Mister "il mio autista aveva un passato glorioso nella seconda guerra mondiale credo che era nato nel 1920. Fu un uomo della 10 Mas. La 10 Mas era una squadra di attacco,creata dal regime fascista per attaccare le navi nei porti. Si cavalcavano i "maiali" che erano dei sottomarini elettrici, si entrava di nascosto nei porti del nemico e si gettava il maiale contro le navi nemiche per farle esplodere. Famoso fu' l'attacco subito ad Alessandria d'Egitto da parte degli Inglesi che allora erano nostri nemici e che persero tante navi !"Mister" era un uomo coraggioso,naturalmente nostalgico fascista, Aveva una grossa motocicletta a quei tempi e sfrecciava sulla strada di Cervinia per farsi vedere dalle ragazze. Si innamoro' di "Clelia" una ragazza veneta che era la mia cuoca.Veniva a trovarla di nascosto nella nostra villa . Noi bambini sapevamo, ma i nostri genitori no'. Gli inverni che passai a Cervinia a quei tempi erano inverni freddi (Cervinia e' sopra i 2000 metri!) e con molta neve. Ancora non era iniziato l'"effetto serra" e i ghiacciai erano ancora molto grandi ! Di inverno nevicava moltissimo. Mi ricordo che in Estate per uscire dalla porta principale della villa si scendevano 4 gradini, in inverno invece bisognava salire su una montagna di neve per poter uscire.Andavo a scuola a Cervinia di inverno. La scuola era dalla parte opposta del paese .Mi alzavo presto mi vestivo e uscivo da solo in mezzo alla neve, spesso molto soffice . Mi ricordo che nella parte iniziale c'era una ripida discesa che portava fino all'hotel Cervinia, io per poter andare a scuola sprofondavo nella neve praticamente fino alla vita. Ma non facevo nessuna fatica, mi buttavo giu' da quella discesa e in pochi minuti raggiungevo la strada che di solito era tenuta sgombra dagli uoimini dell'Hotel. Poi camminavo per circa un 20 minuti per andare in classe dalla parte opposta del paese. La cosa che piu' mi colpi' a quei tempi e' che in quella scuola di Cervinia c'erano tutte le classi, dalla prima alla quinta riunite in una. Eravamo cosi' pochi bambini che non si riusciva a fare delle classi e una maestra insegnava a tutti nella stessa classe!Mi trovai un po' male all'inizio, perche' tutti i miei compagni di classe sapevano perfettamente il Francese e io no'. In Valle d'Aosta infatti il "Patua" il dialetto locale, e' molto simile al francese! A quei tempi a Cervinia c'era un solo negozio di articoli sportivi, si chiamava "Leo Gasperl" dal nome del suo proprietario."Leo" era un uomo alto e magro con il collo sempre un po' storto e gestiva il negozio con l'aiuto della moglie.leo gasperl era maestro di sci . A quei tempi il solo andare a sciare era una "cosa da ricchi" era uno sport per pochi, bisognava avere la macchina! Negli anni 50 erano in pochi ad avere la macchina!Non erano ancora organizzate le gite con i pulmann. A Cervinia i maestri di sci erano pochissimi e Leo Gasperl era il piu' bravo.Io sciavo con lui e lui mi fece conoscere i personaggi famosi che a quei tempi andavo a imparare da lui a sciare a Cervinia. Tra' i piu' famosi mi ricordo una giovanissima e bellissima "Gina Lollobriggida" e un giovane "Mike Buongiorno"! Il figlio di Leo . Roby Gasperl divenne uno dei migliori miei amici di infanzia....................segue!!!!

Cervinia anni 50'

Roby il figlio di Leo Gasperl era un ragazzo un po' strano . Non parlava molto e conduceva una vita molto riservata . Non veniva a scuola con noi altri bambini del paese e spesso sciava da solo. Divenni suo amico qualche anno piu' tardi quando eravamo gia' piu' grandi e andavamo insieme in giro per l'Europa a fare le gare di sci.Nell "Trofeo Cervino" che io vinsi all'eta' di 17 anni lui arrivo' secondo subito dopo di me'. Poi purtroppo parti per gli Stati Uniti a Sqaw Valley e la' si sposo' ma dopo poco mori' sotto una valanga. Pochi anni fa' una volta passai da Cervinia , erano passati forse 30 anni dalla sua morte, per caso trovai la madre di Roby anziana che non vedevo forse da piu' di 20 anni. La salutai per strada, lei mi guardo' senza salutarmi e mi disse questa frase "Luigino lo sai che Roby e' morto?" e si mise a piangere! A Cervinia in quegli anni conobbi anche un'altro ragazzo destinato a divenire famoso, il Conte Gabrio Visconte di S. Vito.
Andavamo a sciare insieme , lui stava all'albergo "Pirovano" , ci davamo appuntamento alla mattina presto sotto l'hotel quando albeggiava alle 7,30, sciavamo tutto il giorno insieme. Poi non lo vidi piu'. Aveva un castello a Somma Lombardo che trasformo' in museo aperto al pubblico. Andai a trovarlo in quel castello pochi anni fa' con mia figlia ma lui era gia' morto. Pagai il biglietto per visitare i castello e la guida mi racconto' tutto del mio vecchio amico Gabrio, che era morto in modo tragico sotto l'effetto degli stupefacenti....era un bravo ragazzo...era anche ricchissimo, chissa' perche' si drogava.
Un'altro ragazzo famoso che conobbi in quegli anni a Cervinia e che poi persi di vista fu' l'Aga Can Carim . Il famoso Aga Can guida spirituale degli Ismailiti che costrui' Porto Cervo in Sardegna. A quei tempi si diceva che i discepoli dell'Aga Can gli regalavano ogni anno un quantittativo di oro pari al suo peso!Anche lui ricchissimo anche con lui mi allenai a Cervinia. Ci vedevamo alla mattina presto in un posto che chiamavamo "campetto" vicino alla vecchia chiesina di Cervinia. Ci vedevamo alla mattina alle 8 eravamo solo io, lui e la sua guardia del corpo, piantavamo insieme i pali dello slalom. Poi andavamo a prendere la funivia e facevamo su' e giu' dal Plateau Rosa'. Anche lui persi di vista e lo rividi solo sui giornali dopo molti anni.
In quegli anni, in inverno ero molto solo in quella grande casa di Cervinia, ma in estate e durante le vacanze di Natale Cervinia si popolava, venivano i turisti in vacanza e io mi trovavo con gli amici di tutti gli anni. Noi ragazzi formavamo dei gruppi di amici e ci ritrovavamo alla sera in casa di qualcuno alla "casa del Sole" il primo orrendo palazzo costruito a Cervinia . Organizzavamo le solite festiciole tra' ragazzi.A quei tempi erano famosissimi Celentano , la Mina, Gino Paoli, Peppino di Capri. Avevamo il giradischi portatile con i 45 giri in vinile. In estate andavamo al pomeriggio al Lago Blu' mettevamo i lenti"il cielo in una stanza" di Gino Paoli o "Roberta" di Peppino di Capri e ballavamo sull'erba , ci stringevamo tra' adolescenti con la scusa di ballare e nascevano i primi amori.Quando veniva mio Padre a Cervinia per me' era un problema uscire di casa perche' lui non voleva che uscissi di sera. Io allora facevo finta di andare a dormire e poi scappavo dalla finestra con la corda, calandomi dal secondo piano e tornavo tardi di notte sempre risalendo con la corda.Quando ero ragazzino salire e scendere dal tetto di quella casa di Cervinia con la corda per me' era una cosa divertentissima. Lo facevo piu' volte al giorno e le ragazze addette alla nostra sorveglianza si impaurivano e ci sgridavano.Altri giochi che ricordo di quando ero bambino era quello di costruire delle barchette di legno con la vela che facevo navigare nel "lago Blu" (che e' una vera meraviglia di lago a Cervinia") e che si raggiungeva in pochi minuti da casa mia.Poi costruivo le funivie che andavano dalla finestra di casa agli alberi vicini.

La mia vita la mia famiglia, il mio lavoro in breve

Sono nato a Legnano in provincia di Milano sono il primo di tre’ fratelli.
Sono figlio di una famiglia di industriali da tre’ generazioni
Mio nonno nei primi anni del secolo scorso fondo’ una azienda tessile a Legnano con i telai meccanici per fare tessuti per materassi
Mio nonno fece l’industriale per tutta la vita.
-Mio padre fece l’industriale per tutta la vita conducendo l’ azienda ereditata da mio nonno.
-Io ho fatto l’industriale tutta la vita conducendo l’azienda ereditata da mio padre.
-Mio fratello piu’ giovane di me’ oggi conduce la azienda che fu’ di mio nonno, che fu’ di mio padre -Mio nipote figlio di mio fratello e’ studente universitario ma gia’ lavora nella azienda fondata dal suo bisnonno .
Siamo gia’ quindi alla quarta generazione
Mia sorella non partecipo’ mai alla conduzione della azienda di famiglia, una volta si usava cosi’.
Mia sorella oggi fa’ il magistrato
E’ procuratore della Rapubblica e’ brava ha fatto una bellissima carriera nella magistratura.
Io mi sono laureato in Ingegneria elettronica nel 1972 al Politecnico di Milano e poi mi sono specializzato in Ingegneria tessile. Pero’ non ho mai fatto l’ingegnere ho sempre condotto la azienda di famiglia fino a pochi anni fa’.
Mi sono quindi sempre occupato di problemi economici e finanziari, rapporti con le banche,problemi societari, contabilita’,investimenti
Da quando ho lasciato la azienda di famiglia mi occupo di consulenza.
Mi e’ sempre piaciuta la finanza e attualmente mi occupo dei finanziamenti che l’Europa mette a disposizione per lo sviluppo delle nazioni nuove entrate nella comunita’.
Non faccio questo lavoro per i soldi. Faccio questo lavoro perche’ mi piace moltissimo.
Attualmente vivo non molto lontano da dove sono nato. Sono nato a Legnano e vivo a pochi chilometri di distanza nella casa di famiglia che si trova a due km in linea d’aria da dove sono nato.
Vivo in una casa immersa nel verde molto grande con una piscina esterna e un parco di 6 ettari.
Ho tre’ figlie, tutte femmine oggi hanno 16-20-31 anni. Le due piu’ piccole vivono e studiano in Svezia a Stoccolma dove ci sono le scuole piu’ efficienti e apprezzate d’europa la piu’ grande vive a Milano e scrive, fa’ la giornalista.
Conosco oltre all’Italiano tre’ lingue : il Romeno,il Francese, l’Inglese

Io e lo sport

Nella mia vita lo sport ha avuto un ruolo fondamentale .
Gia’ mio padre era molto sportivo appassionato di calcio e amante della montagna campione Italiano di salto in lungo nel 1937.
Quando noi trè fratelli eravamo piccoli negli anni 50’ mio papà prese una bellissima villa in affitto in montagna in un posto bellissimo che si chiama Breuil Cervinia.
In quella villa io soggiornai per molti anni e frequentai alcuni anni di scuole elementari proprio a Cervinia
Imparai a sciare gia’ all’eta’ di 6 anni.
A 10 anni ero’ gia’ un piccolo campioncino e vincevo tutte le gare di sci a cui mi portava mio papa’ in tutta Italia. A diciassette anni esattamente quando compii gli anni, il 26 aprile del 1963 vinsi una gara di Coppa del Mondo . Mi guadagnai quasi tutta la prima pagina della Stampa di Torino. Era un evento .la "valanga azzurra" era ancora da venire! L’anno successivo ero un” primo gruppo “ in discesa libera , cioe’ avevo un punteggio internazionale che mi collocava tra’ i primi 15 del mondo.
A 18 anni ero tra’ i piu’ forti atleti (nei primi 5) juniores del mondo e conquistai una medaglia di bronzo alle Universiadi del Sestriere del 64.
Poi feci il maestro di sci a Courmayeur per alcuni anni.
Ancora oggi scio naturalmente e mi piace moltissimo . Ma le mie possibilità sono ben diverse da quelle di una volta.

Io e il mio lavoro di consulente

Da tre’ anni mi occupo di finanziamenti Europei
Mi sono specializzato in finanziamenti Europei per la Romania. Infatti poiche’ conosco bene la lingua Romena posso leggere le normative , le leggi e i bandi di concorso che sono quasi esclusivamente in lingua Romena.
Inoltre la Romania nel 2007 e’ entrata a far parte della Comunita’ Europea e si e’ aperta per la nazione una nuova grande opportunita’ di sviluppo per i finanziamenti messi a disposizione .
In questi ultimi tre’ anni ho fatto una grandissima esperienza . Ho sviluppato molti progetti nel settore dell’industria e dell’agricoltura e tanti ne ho in cantiere.
Dallo scorso anno sto’ seguendo particolarmente il settore del non –profit . Infatti, come membro , sono entrato a far parte di due organizzazioni nonprofit Romene che hanno necessita’ di finanziamenti e sto’ sviluppando alcuni importanti progetti per le organizzazioni non governative

1) Un progetto per aiutare i bambini delle scuole elementari Romene che hanno difficolta’ nello studio
2) Un progetto per sviluppare un corso universitario a Bucarest per la raccolta di fondi per le organizzazioni non profit
3) Un progetto per diffondere al cultura della responsbilita’ sociale nelle aziende Romene del settore agroalimentare

Altri progetti sono in cantiere......

Spero proprio di riuscire a far prendere alle organizzazioni non profit i finanziamenti necessari perche’ ritengo che i progetti siano importanti e possono contribuire in modo significativo allo sviluppo sociale della Romania.

Ricordi della fabbrica di mio nonno

Mi ricordo di quando ero bambino vivevo a Legnano e andavo con mio nonno nella tessitura.
Mio nonno a quei tempi aveva la "Topolino" e' una macchina della Fiat che ha fatto storia. Nella topolino c'erano le freccie che erano azionate da un interrutore a linguetta in bachelite trasparente (non c'era ancora la plastica) che si spostava a destra e a sinistra a seconda di dove girava la macchina. Io volevo sempre andare con il nonno in fabbrica perche' il mio piu' grande divertimento era azionare quelle freccie. Poi quando arrivavo in fabbrica mi piaceva moltissimo sentire l'odore della fecola di patate che mio nonno faceva bollire per mettarla sui fili e farli scorrere meglio.
Poi mi ricordo un vecchio autoclave per tingere i fili.
Era come una enorme pentola a pressione di acciaio larga due metri e profonda tre' che si chiudeva con un coperchio enorme e con delle grosse viti.
La cosa che mi piaceva di piu' era assistere l'operaio che con un paranco elettrico prendeva degli enormi subbi con il filo arrotolato e li metteva in questa pentola per farli bollire e tingerli.
Mi pareva un miracolo che quel piccolo paranco potesse trasportare dei subbi cosi' pesanti e metterli delicatamente nel pentolone.

Mi ricordo anche il rumore assordante dei telai e le donne che li facevano andare e che giravano da un telaio all'altro annodando i fili . Trovavano il filo rotto e lo annodavano con una velocita' incredibile. Mi sorridevano sempre quando arrivavo. Adesso capisco perche' mi sorridevano. Perche' ero un bambino ed ero anche un bel bambino con i riccioli biondi. !Poi mi ricordo quelle vecchie macchine da scrivere nere con i carrelli che facevano tanto rumore e io che passavo delle ore a fare pasticci su quelle macchine da scrivere schiacciando i tasti uno per uno che andavano fino in fondo con una corsa di almeno due centimetri e mi ricordo di tutte le astine per i caratteri che si intrecciavano e bloccavano la macchina.. Per me' che ero bambino andare in quella fabbrica era una cosa sempre nuova divertente , scoprivo sempre cose nuove che mi incuriosivano e che non sapevo affatto a cosa servivano.Gli uffici erano pieni di apparecchiature misteriose vecchie macchine elettromeccaniche o meccaniche per fare i conti. Mi ricordo che una signorina per fare i conti utilizzava una stranissima macchina con una manovella che faceva andare avanti e indietro e con quella faceva le moltiplicazioni e le divisioni.
Provabilmente adesso sarebbe un raro pezzo da museo quella macchina peccato che qualcuno la ha buttata nel ferro vecchio.

Ricordi degli anni 50

Mio papa' negli anni 50 aveva una grossa Alfa Romeo. Forse era una 1900 non ricordo.
Allora avere una Alfa era un simbolo di grande prestigio . Nelle strade Italiane negli anni 50' circolavano ancora e si incontravano regolarmente i carri con i cavalli.
Mi ricordo che mia mamma al pomeriggio quando ero bambino mi metteva a letto. Ma io non avevo molto sonno e guardavo delle strane ombre che si muovevano sul soffitto passando attraverso le persiane chiuse della camera. Le ombre e le luci erano i riflessi di persone che passavano per strada e per uno strano gioco di camera oscura si riflettevano sul soffitto . Ricordo benissimo che tutti i pomeriggi forse verso le 14 rientrava un carro con i cavalli del vicino di casa e mi ricordo il tipico rumore degli zoccoli del cavallo sul selciato. Il carro portava il fieno e veniva riposto in un fienile che era ove ora e' una parte centrale di Legnano.
Con quella Alfa mio papa' al fine settimana prendeva la famiglia e andava in montagna. Mi ricordo benissimo che andavamo in Val d'Aosta .Una volta io mia mamma e mio papa', i miei fratelli credo che erano troppo piccoli, partimmo per Cervinia dove avevamo la casa.
Allora in Italia credo che c'erano solo due autostrade le prime due. La Milano Varese e la Milano Torino. Le autostrade erano a solo tre' corsie con al centro una corsia di sorpasso. Sulla Milano Torino non c'erano ne' caselli ne barriere e c'era una sola area di servizio a Novara andando verso Ovest sulla sinistra. Cioe' per acccedere all'area di servizio bisognava attraversare tutta la autostrada. Gli svincoli infatti non erano ancora stati inventati. Ebbene in quella area la Pavesi aveva costruito il primo chiosco-bar della sua storia.
Una volta c'era tanta nebbia e mio padre quando arrivo' ai Pavesini doveva fare benzina e mi ricordo che ebbe una grande paura a attraversare tutta la autostrada perche' non si vedeva nulla e potevano venire delle auto in senso opposto. Comunque facemmo benzina e incontrammo anche degli amici che volevano caricarmi sulla loro macchina per portarmi a Cervinia perche' ero un bambino e piacevo ai grandi e forse volevano stare con me'.Mio papa' non volle e proseguimmo il viaggio. Mi ricordo che dopo pochi chilometri c'era un grosso camion che mio padre supero' con tanta fatica perche' buttarsi sulla corsia centrale era un grosso rischio perche' su quella corsia viaggiavano a grande velocita' anche macchine che superavano in senso opposto. Passato quel grosso camion mi ricordo benissimo che mio padre disse che quel camion andava troppo forte e sicuramente non avrebbe mai frenato in caso di necessita'.Dopo pochi chilometri ci trovammo una colonna di auto ferma davanti. Io mi ero quasi appisolato sul retro dell'auto. Sentii una frenata e mio padre che mi prese con una mano gridando e mi sbatte' fuori dalla porta posteriore e mi disse "corri corri" poi anche mia mamma si butto' fuori dalla macchina, mio padre mi butto giu' nella scarpata, erano passati pochi secondi e arrivo' sul retro a grande velocita' il grosso camion. Mi ricordo benissimo che la nostra macchina si alzo' almeno di un metro e il camion travolse tutta la colonna facedo di tutte le macchine delle specie di cartocci.
Naturalmente ci furono morti e feriti e mi ricordo che io mi misi a piangere non per i morti e i feriti perche' non mi rendevo conto, ma perche' la nostra bellissima Alfa era completamente distrutta.
Mi padre ci aveva salvato la vita.

Ricordi

Quando ero bambino vivevo in una Via che si chiamava "Via Resegone" Si chiamava cosi' perche' da quella via si vedeva in fondo e si vede ancora una montagna molto bella che si chiama appunto "Resegone" . In dialetto Lombardo "Resega" vuol dire "sega" infatti quella montagna e' proprio fatta a sega è vicino a Lecco e si vede benissimo nelle giornate terse.
In via Resegone mio padre aveva acquistato una villetta a due piani. La villetta era circondata da un giardino . Nel giardino c'erano un garaje e il canile per i cani in cui stava il nostro cane lupo: Diana. Ma soprattutto c'erano due alberi che per me' che ero bambino erano importantissimi. Erano un caco e un fico.Facevano in estate e in autunno dei frutti molto grossi che io mangiavo regolarmente. Ma i due alberi erano molto importanti per me' perche' erano la mia seconda casa.Avevo una agilita' incredibile e per me' salire sul caco fino in cima era questione di pochi secondi . Ci andavo spessisimo . Ci passavo ore su e giu' da quel caco . Conoscevo i rami uno per uno. Non c'era pericolo di sbagliare o di cadere salendo e scendendo mettevo mani e piedi sempre nei punti giusti ero un bambino magro e leggero e mi comportavo su quel'albero come una piccola scimmia.E' strano che non ricordo che mia mamma mi avesse mai rimproverato perche' andavo su e giu' da quell'albero. Forse mi vedeva cosi' sicuro che riteneva non ci fossero pericoli.
Abitavamo al piano superiore della villetta che aveva due piani . E avevamo una bella cucina grande ,un soggiorno e una camera piu' la stanza per i giochi , Noi tre' fratellini dormivamo con i genitori quando eravamo piccoli. Avevamo un letto a una piazza e mezzo nella stessa stanza in cui c'era il letto matrimoniale grande di mia mamma e di mio papa' .
Alla sera veniva mio papa' dal lavoro e per me' era una festa perche' gli correvo incontro quando arrivava con la macchina. C'era una scala a due rampe con una ringhiera in legno che faceva una curva e io mi mettevo a cavalcioni della ringhiera e volavo giu ' fino in fondo correndo incontro a mio padre.Poi alla sera mangiavamo tutti in cucina . Tutta la famigliola . Mia madre non si sedeva mai e serviva da mangiare a tutti. Avevamo la stufa economica a carbone e legna in cucina e sopra la stufa mia mamma metteva dei grossi pentoloni per cucinare .Sopra alla stufa c'erano anche delle bacchette che si spostavano e sopra le bacchette si mettevano i panni a asciugare.
Mi ricordo che quando c'erano delle cose da mangiare che non mi piacevano e facevo i capricci ogni tanto arrivava improvviso uno scapellotto di mia mamma e ricordo ancora il fischio nelle orecchie di quelli scappellotti che io non mi aspettavo mai nella mia incoscienza di bambino forse perche' ero convinto di avere ragione.
Ripenso a mio padre soprattutto quanto doveva essere felice a quei tempi con tutta la sua famiglia con tre' bambini piccoli riuniti a tavola con lui e una bellissima moglie dal carattere dolcissimo come mia madre.
Mio padre ha mantenuto cosi' tutta la sua famiglia riunita fino a quando io non mi sono sposato e avevo piu' di 20 anni, Mio padre si costrui' poi una nuova casa e anche in quella casa ebbe la sua famiglia riunita per tanti anni e mori' nella sua casa circondato dai suoi figli.
Io credo che mio padre sia stato un uomo fortunato.
Io non sono mai riuscito nella mia vita ad avere una famiglia riunita per lungo tempo. Ed ora comunque non ho piu' una famiglia in quanto tutte e tre' le mie figlie vivono lontane da me'.