Ricordi

Quando ero bambino vivevo in una Via che si chiamava "Via Resegone" Si chiamava cosi' perche' da quella via si vedeva in fondo e si vede ancora una montagna molto bella che si chiama appunto "Resegone" . In dialetto Lombardo "Resega" vuol dire "sega" infatti quella montagna e' proprio fatta a sega è vicino a Lecco e si vede benissimo nelle giornate terse.
In via Resegone mio padre aveva acquistato una villetta a due piani. La villetta era circondata da un giardino . Nel giardino c'erano un garaje e il canile per i cani in cui stava il nostro cane lupo: Diana. Ma soprattutto c'erano due alberi che per me' che ero bambino erano importantissimi. Erano un caco e un fico.Facevano in estate e in autunno dei frutti molto grossi che io mangiavo regolarmente. Ma i due alberi erano molto importanti per me' perche' erano la mia seconda casa.Avevo una agilita' incredibile e per me' salire sul caco fino in cima era questione di pochi secondi . Ci andavo spessisimo . Ci passavo ore su e giu' da quel caco . Conoscevo i rami uno per uno. Non c'era pericolo di sbagliare o di cadere salendo e scendendo mettevo mani e piedi sempre nei punti giusti ero un bambino magro e leggero e mi comportavo su quel'albero come una piccola scimmia.E' strano che non ricordo che mia mamma mi avesse mai rimproverato perche' andavo su e giu' da quell'albero. Forse mi vedeva cosi' sicuro che riteneva non ci fossero pericoli.
Abitavamo al piano superiore della villetta che aveva due piani . E avevamo una bella cucina grande ,un soggiorno e una camera piu' la stanza per i giochi , Noi tre' fratellini dormivamo con i genitori quando eravamo piccoli. Avevamo un letto a una piazza e mezzo nella stessa stanza in cui c'era il letto matrimoniale grande di mia mamma e di mio papa' .
Alla sera veniva mio papa' dal lavoro e per me' era una festa perche' gli correvo incontro quando arrivava con la macchina. C'era una scala a due rampe con una ringhiera in legno che faceva una curva e io mi mettevo a cavalcioni della ringhiera e volavo giu ' fino in fondo correndo incontro a mio padre.Poi alla sera mangiavamo tutti in cucina . Tutta la famigliola . Mia madre non si sedeva mai e serviva da mangiare a tutti. Avevamo la stufa economica a carbone e legna in cucina e sopra la stufa mia mamma metteva dei grossi pentoloni per cucinare .Sopra alla stufa c'erano anche delle bacchette che si spostavano e sopra le bacchette si mettevano i panni a asciugare.
Mi ricordo che quando c'erano delle cose da mangiare che non mi piacevano e facevo i capricci ogni tanto arrivava improvviso uno scapellotto di mia mamma e ricordo ancora il fischio nelle orecchie di quelli scappellotti che io non mi aspettavo mai nella mia incoscienza di bambino forse perche' ero convinto di avere ragione.
Ripenso a mio padre soprattutto quanto doveva essere felice a quei tempi con tutta la sua famiglia con tre' bambini piccoli riuniti a tavola con lui e una bellissima moglie dal carattere dolcissimo come mia madre.
Mio padre ha mantenuto cosi' tutta la sua famiglia riunita fino a quando io non mi sono sposato e avevo piu' di 20 anni, Mio padre si costrui' poi una nuova casa e anche in quella casa ebbe la sua famiglia riunita per tanti anni e mori' nella sua casa circondato dai suoi figli.
Io credo che mio padre sia stato un uomo fortunato.
Io non sono mai riuscito nella mia vita ad avere una famiglia riunita per lungo tempo. Ed ora comunque non ho piu' una famiglia in quanto tutte e tre' le mie figlie vivono lontane da me'.